Come
prestabilito, insieme a componenti di altre squadre di robotica, ci
siamo incontrati davanti alla struttura dell’OIC alla Mandria.
Entrati , ci siamo accomodati all’interno di una piccola sala
conferenze, parte del Museo Veneto dei Giocattoli.
Qui abbiamo
conosciuto tre anziane (una della veneranda età di 96 anni,
“innamorata del progresso”) molto disponibili e simpatiche alle
quali la prof.ssa Menegazzo ha velocemente esposto il progetto NAO.
In seguito ogni studente si è presentato velocemente, esponendo
passioni o il suo obiettivo all’interno della squadra.
Noi della
squadra Fischer abbiamo ovviamente presentato brevissimamente il
nostro progetto differente dal NAO.
Siamo
poi passati alla parte di “conferenza stampa”.
Dalle domande di
tutti gli studenti è emerso che le più grosse utilità che un robot
potrebbe avere all’interno della vita di un anziano sono quelle di
accompagnatore al di fuori della struttura o, per esempio raccogliere
le cose da per terra e giocare a carte.
Ciò che invece potrebbe
essere rilevante per il nostro progetto sono, a volte, azioni
apparentemente semplici come l’accendere o spegnere le luci o
alzare e abbassare le tapparelle.
Ancora infine è piaciuta l’idea
di un robot che possa far partire la musica o la tivù o aiutare
nello svolgere esercizi di movimento.
È tuttavia emerso il fatto
che gli anziani spesso non vogliono perdere eccessivamente autonomia,
la capacità di svolgere anche azioni semplici soprattutto in
strutture come queste dove gli assistenti sono sempre pronti ad
aiutare.
Molto probabilmente quindi in ottica anziani dobbiamo
lavorare ancora e cercare di sviluppare altre idee oltre a quelle già
pensate di utilità in casa e del giardino pensate durante il primo
incontro.
Siamo
però disponibilissimi per un nuovo incontro dove potremmo riferire
nuovamente le nostre idee e quelle nuove a cui potremmo giungere.
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