Camminare è un’arte, perché, se
camminiamo sempre in fretta, ci stanchiamo e non possiamo arrivare
alla fine, alla fine del cammino. Invece, se ci fermiamo e non
camminiamo, neppure arriviamo alla fine. Camminare è proprio l’arte
di guardare l’orizzonte, pensare dove io voglio andare, ma anche
sopportare la stanchezza del cammino. E tante volte, il cammino è
difficile, non è facile. “Io voglio restare fedele a questo
cammino, ma non è facile, senti: c’è il buio, ci sono giornate di
buio, anche giornate di fallimento, anche qualche giornata di caduta…
uno cade, cade…”. Ma pensate sempre a questo: non avere paura dei
fallimenti; non avere paura delle cadute. Nell’arte di camminare,
quello che importa non è di non cadere, ma di non “rimanere
caduti”. Alzarsi presto, subito, e continuare ad andare. E questo è
bello: questo è lavorare tutti i giorni, questo è camminare
umanamente. Ma anche: è brutto camminare da soli, brutto e noioso.
Camminare in comunità, con gli amici, con quelli che ci vogliono
bene: questo ci aiuta, ci aiuta ad arrivare proprio alla meta a cui
noi dobbiamo arrivare.
Papa Francesco giugno 2013
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